Tre quesiti banali, che potrebbero generare risposte scontate, ma che nella realtà dei fatti non sembrano essere ancora del tutto chiari ad una parte degli Agenti Immobiliari italiani che, infatti, se non in sporadici casi, non hanno ancora innescato quell’auspicabile processo di innovazione, volto all’adeguamento degli standard professionali ai nuovi parametri sociali e tecnologici.
Si fatica ancora troppo nel trovare un equilibrio “costruttivo / produttivo”, tra un’operatività conosciuta e consolidata ed una necessaria innovzione.
Si percepisce un naturale “braccio di ferro” tra l’efficienza e l’efficacia produttiva delle nuove tecnologie che seguono dinamiche ancora non assimilate e il valore del successo ottenuto con consolidati metodi tradizionali, ben conosciuti ma diventati obsoleti
La crisi definita come economica, nella realtà contiene forti segnali di una ben più grave connotazione di una crisi sistemica professionale.
Ho volutamente diviso l’articolo in tre parti, una per ogni domanda, perché mi piacerebbe aprire su ognuna di queste domande un dialogo, sia su queste pagine, che sulla FanPage di Facebook.
Perché un Agente immobiliare dovrebbe avvicinarsi alle nuove Tecnologie?
Non più di cinque / sei anni indietro, prima dell’avvento del nuovo web 2.0, non avremmo mai immaginato di assistere ad una rivoluzione sociale e comunicativa in tempi così brevi.
Entrando nello specifico della Ns. professione, il punto di riflessione principale è sul radicale cambiamento delle abitudini e delle necessità generate nel nostro “consumatore”.
Sono cambiate ad esempio:
- – le attività di marketing pubblicitario efficaci, i media tradizionali lasciano costantemente ed inesorabilmente quote di mercato a favore del web;
- – la quantità di informazioni che il cliente ha a disposizione, attraverso semplici richieste formulate sui motori di ricerca, si hanno risposte sempre più dettagliate e competenti sulla necessità espressa;
- – la tipologia di approccio all’acquisto è diversa, il consumatore è “partecipativo”, blog, forum e social network hanno generato, proprio, questo effetto;
- – la diffusione delle reputazione è cambiata, oggi è semplicissimo saper fatti e misfatti di un’azienda e di un professionista consultando un motore di ricerca …e se per caso non ci sono dati …è perché non esiste (inteso come visibile e ricercabile);
- – il valore del bene è conosciuto, le tecnologie offrono listini, non più empirici ma costruiti su dati reali e aggiornati;
- – la velocità con cui si accede alle informazioni e cambiata, il web è ovunque sul telefono, sul tablet, sul pc, a casa come in ufficio o per la strada. Il consumatore è sempre online.
- – i servizi sono a portata di mouse, visure, certificazioni, etc
Potrei proseguire allungando l’elenco di altri esempi che sono certo ben conoscete, ma rischierei di annoiarVi.
Su una riflessione, invece vorrei soffermarmi per conoscere i Vs. commenti:
Concordate sull’affermazione che il consumatore è cambiato …e la professione?
È vero, a vostro parere, che il consumatore ha informazioni dettagliate ed a facile portata su tutto ciò che gli interessa e …la professione di agente immobiliare, troppo spesso si è rivelata lenta e inadeguata nel percepire le rinnovate esigenze del consumatore stesso?
Raffaele Racioppi