Apr 22, 2021 | In evidenza, News di mercato, News Immobiliari
Le case cantoniere sono una realtà distribuita lungo tutto il paese. Con il loro caratteristico colore rosso, si vedono lungo le strade e la loro immagine è indissolubilmente associata al viaggio. Un viaggio all’insegna della lentezza, percorrendo le strade provinciali ammirando il paesaggio alla scoperta dell’Italia.
Un po’ di storia. Origine e fine delle case cantoniere
Le case cantoniere nacquero nel lontano 1839 per alloggiare i cantonieri con le loro famiglie. Il loro scopo era quello di far vivere i cantonieri, operai manutentori delle strade, in prossimità del loro posto di lavoro. Si trattava infatti di case, spesso associate ad autorimesse, disposte lungo le strade statali.
Il loro uso si protrasse per anni, fino ad arrivare agli anni ottanta quando ormai erano per la maggior parte in disuso.
Nel 2016, un primo bando ne aveva iniziato il processo di rivalutazione e restauro destinando molte di quella case in rovina a nuova vita. Diverse attività ricettive o di ristorazione sono sorte all’interno delle vecchie case cantoniere restaurate e valorizzate.
Il nuovo bando Anas per 100 immobili da rivalutare
Un nuovo bando dell’Anas mette sul mercato 100 case cantoniere distribuite lungo le strade d’Italia con lo scopo di valorizzare il proprio patrimonio immobiliare.
La valorizzazione delle case cantoniere si propone di incrementare un turismo diffuso e di fornire servizi sempre migliori ai viaggiatori che percorrono le strade italiane. Il bando dell’ Anas sulle case cantoniere interessa 100 immobili distribuiti in tutta Italia. Dalla Sardegna dalla valle d’Aosta alla Sicilia, ogni regione ha degli immobili interessati dal bando. Il bando prevede la realizzazione di attività ricettive, centri informativi, centri didattici, punti di ristoro, nonché stazioni per la ricarica dei veicoli elettrici.
Le domande, da presentare entro il 15 Giugno 2021 sul portale dell’ANAS, dovranno essere corredate di progetto e di tutta la documentazione richiesta.
Apr 13, 2021 | In evidenza, News di mercato, News Immobiliari
La crisi pandemica sta portando importanti cambiamenti nella nostra società, cambiamenti che si riscontrano anche nel mercato immobiliare.
Il settore non residenziale, per esempio, ha subito gli inevitabili contraccolpi dovuti alla pandemia e alla conseguente stagnazione economica. Tuttavia, non in maniera omogenea. Alcuni settori hanno reagito meglio di altri, in base al tipo di servizi offerti
Vediamo adesso come i diversi settore del non residenziale hanno reagito alla crisi pandemica.
Locali commerciali e uffici. Una crisi legata al virus
Il primo portato della pandemia è stato la sofferenza in cui è entrato il settore commerciale. I primi sei mesi del 2020 sono stati caratterizzati da un calo dei canoni di affitto dei locali commerciali. I retail è stato il settore più penalizzato, insieme a quello della ristorazione.
Anche il settore degli uffici non registra una crescita, sebbene non in maniera uniforme sul territorio nazionale. Piazze come Milano sembrano essere vitali con i lavori per la realizzazione di aree direzionali di notevole importanza. In generale, però si deve parlare di una fase di stagnazione dovuta alla delusione delle aspettative degli investitori. Il ricorso delle aziende allo smart working sta cambiando le carte in tavole e limita gli investimenti nel settore degli uffici. Unica realtà in controtendenza è la ricerca da parte di alcune aziende di immobili dall’ampia metratura per garantire un adeguato distanziamento sociale.
Sviluppo dell’ e-commerce e settore dei capannoni
La pandemia, con il conseguente lock-down, ha dato un forte impulso al settore dell’e-commerce che è cresciuto del 31%. Se all’inizio del 2020 il mercato dei capannoni aveva registrato un decremento pari al 27%, nel prosieguo dell’anno la situazione è migliorata.
Lo sviluppo dell’e-commerce ha portato ad una crescente necessità di aree di stoccaggio e ad una maggiore fiducia degli investitori. Questo, associato alla contrazione dei prezzi, ha portato ad un crescente interesse per l’acquisto.