+39 041 541 0505

ABI: ecco le nuove dinamiche dei mutui

Secondo l’outlook mensile dell’Abi, a fine luglio 2012 la dinamica dei finanziamenti destinati alle imprese non finanziarie è risultata pari a -1,8% (-2,2% il mese precedente; +5,2% un anno prima).
In decelerazione anche la dinamica tendenziale del totale prestiti alle famiglie (-0,1% a fine luglio 2012, +0,7% il mese precedente; +5,7% a luglio 2011).
Comparativamente di poco superiore è stata la crescita dei finanziamenti per l’acquisto di immobili, risultata a fine luglio 2012 pari al +1% (+1,9% il mese precedente e +5,2% a fine luglio 2011).
L’analisi della distribuzione del credito bancario per branca di attività economica mette in luce come a fine maggio 2012 le attività manifatturiere, quella dell’estrazione di minerali ed i servizi coprano una quota sul totale di circa il 55%, la quota delle sole attività manifatturiere è del 23,7%.
I finanziamenti al commercio ed attività di alloggio e ristorazione detengono un’incidenza sul totale di circa il 19%, mentre il comparto delle costruzioni il 17,2% e quello dell’agricoltura il 4,4%. Le attività residuali il 4,5%.

Per quanto concerne i “tassi”, dalle segnalazioni del SI-ABI si rileva che ad agosto 2012 il tasso medio ponderato sul totale dei prestiti a famiglie e società non finanziarie elaborato dall’ABI è risultato pari al 3,88%, 3 punti base al di sotto del valore del mese precedente e 19 basis points al di sopra del valore di agosto 2011.
In diminuzione e sempre su livelli contenuti, i tassi praticati sulle nuove operazioni alle imprese ed alle famiglie: a giugno 2012 il tasso sui prestiti in euro alle società non finanziarie si è posizionato al 3,26% (3,61% a luglio 2012), mentre il tasso sui prestiti in euro alle famiglie per l’acquisto di abitazioni – che sintetizza l’andamento dei tassi fissi e variabili ed è influenzato anche dalla variazione della composizione fra le erogazioni in base alla tipologia di mutuo – è risultato pari al 3,93% (3,99% il mese precedente). Nell’ultimo mese la quota del flusso di finanziamenti a tasso fisso è risultata pari al 28% (30,4% il mese precedente; era 28,6% a giugno 2012).

F0nte: http://www.blogagenzieimmobiliari.it/

FIMAA Torino: ecco le “agenzie allo specchio”

La Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari di Torino ha reso noti i risultati della prima indagine conoscitiva condotta sul territorio, denominata “Agenzie immobiliari allo specchio – Operatività e Organizzazione in Tempi di Crisi”.
L’analisi, elaborata e sviluppata dallo Studio Lascar, che da oltre vent’anni si occupa di formazione e cultura d’impresa per l’intermediazione immobiliare, ha interessato un campione rappresentativo delle agenzie immobiliari FIMAA di Torino e provincia. Complessivamente sono stati raccolti 194 questionari: 139 compilati on-line e 55 in modalità cartacea. La raccolta dei dati si è conclusa il 31 gennaio 2012.

«Si parla molto dell’andamento del Mercato immobiliare di questi ultimi anni – ha spiegato Stefano Lascar – I dati, in questo senso, abbondano, soprattutto quelli inerenti la progressiva e marcata riduzione delle compravendite. Sono poche, invece, le informazioni disponibili sul mondo imprenditoriale dell’intermediazione, una realtà composta prevalentemente da micro-imprenditoria che nel 2006 contava circa 36 mila agenzie immobiliari a livello nazionale».

Il particolare contesto storico, sociale ed economico ha comportato un cambiamento repentino e radicale dello scenario operativo e gestionale delle agenzie, con un avvicendarsi incessante di cause ed effetti che hanno reso ogni previsione e programmazione strategica del tutto o in parte da riformulare, alla luce di una situazione di emergenza.
L’impatto della crisi su questa realtà è notevole. Innanzitutto perché è sopraggiunta dopo dieci anni di crescita che ha toccato il picco più alto nel 2006 e ciò ha inevitabilmente determinato specifiche modalità di gestione e di organizzazione; in secondo luogo perché la situazione perdura da quattro anni e le previsioni a breve e medio termine si attestano su un volume di compravendite intorno al 50% rispetto a quelle del 2006; ed infine perché, nella crisi del Settore, sembrano interagire e sovrapporsi tratti congiunturali e strutturali con l’inevitabile conseguenza di un cambiamento qualitativo del Mercato, oltre che quantitativo.

In tema di composizione storica e consolidamento aziendale, l’analisi ha evidenziato che il 32,4% delle agenzie ha iniziato la propria attività a partire dal 2007, cioè durante la crisi.
Il dato, apparentemente dissonante, è il risultato “inerziale” della spinta propulsiva dei dieci anni precedenti di Mercato in crescita. Il 33,8% è costituito da realtà storiche sorte prima del 1997, mentre la quota restante si divide quasi a metà tra quelle agenzie che hanno aperto durante o poco prima del boom del Mercato immobiliare.

La suddivisione per tipologia e struttura aziendale invece mostra che il 90,7% è costituito da aziende autonome con sede unica, il 4,3% da agenzie in franchising ed il restante 5% da agenzie autonome con filiale.
I dati confermano inoltre una frammentazione organizzativa delle realtà immobiliari.

Tra il 2006 e l’inizio del 2012 la crisi ha comportato una riduzione media, a tutti i livelli, dei componenti dell’agenzia, commercialmente attivi, passando da 2,46 a 2,08.
La maggior parte delle agenzie è priva del servizio di segreteria e mediamente si osserva la presenza di una segretaria ogni due agenzie. Nel 2006, la media dei titolari per agenzia era di 1,52, oggi scende a 1,48, mentre la media dei funzionari da 0,94 passa a 0,79. Per il futuro il 74,1% delle agenzie non prevede variazioni di organico, il 3,6% pensa di ridurre le risorse umane ed il 22,3% considera il reclutamento di nuovi collaboratori.

Fonte: http://www.blogagenzieimmobiliari.it/

Le banche italiane e la crisi del mattone: una bomba a orologeria pronta a esplodere?

Fin’ora siamo stati abituati a pensare che l¡esposizione finanziaria delle banche spagnole rispetto al mattone non avesse uguali da noi. Eppure, secondo un recente studio  di settore proveniente dagli usa, l’esposizione delle nostre banche sul settore immobiliare non ha nulla di invidiabile e l’italia potrebbe essere travolta da una tormenta immobiliare.

L’esposizione delle banche italiane

La cifra indicata nell’analisi è di 662 milioni di euro, tra mutui, prestiti ai costruttori, ecc. per capire l’entità di questa cifra basti pensare che in spagna l’esposizione è di 951 miliardi di euro.

I rischi

L’italia non ha sofferto il collasso bancario a causa dell’esposizione sul real estate, tuttavia corre seri pericoli dovuti al declino del mercato immobiliare. I prezzi delle case sono scesi del 16% dal 2008 e ciò significa che le banche vedono ridurre i loro investimenti su attivi che si stanno deprezzando.

In pratica se ha una banca ha concesso un mutuo per un valore che attualmente si è deprezzato si genera il fenomeno noto negli usa come negative equity. Se il mutuatario non riesce a pagare, a causa del deterioramento del mercato del lavoro, la banca si ritrova in una situazione in cui deve dichiarare un passivo

La situazione si complica se l’esposizione è su di un costruttore la cui impresa fallisce. La banca si ritrova con cantieri non terminati, costruzioni non iniziate o case nuove finite vendibili al di sotto di quanto riportato nei propri bilanci

L’esempio spagnolo

Per 5 anni, e in parte ancora adesso, le banche spagnole hanno cercato di tappare la situazione, fino a che per legge non sono state obbligate a coprire i propri “attivi immobiliari” con il 30% del loro presunto valore. Improvvisamente una miriade di banche si è ritrovata così con dei passivi stratosferici ed è stato necessario il salvataggio da parte dell’ue

L’indice di sofferenze sui mutui

Fondamentale in questo senso è la tenuta delle famiglie nel pagamento dei mutui. quanti prestiti sono in realtà a rischio? Non a casa in italia esiste la possibilità di sospendere la rata del mutuo, un’iniziativa certo meritoria, in quanto salva la casa di chi ha perso il lavoro, ma che ha un effetto collaterale: rimanda il problema e non li risolve

I punti forti dell’italia

Rispetto alla spagna ci sono due vantaggi da noi: il tasso di disoccupazione è più basso, quindi il rischio di sofferenze è minore, ma soprattutto il volume complessivo dell’indebidamento delle famiglie è quasi la metà di quello spagnolo ed uno dei più bassi della ocse

I mutui degli italiani sommano infatti 368 miliardi di euro, contro i 644 milioni di euro degli spagnoli

per questo, secondo l’analisi, non corriamo i rischi dei vicini iberici, ma siamo ugualmente esposti a una forte tormenta

Il futuro dei mutui

In questo quadro le banche hanno tutto l’interesse a far sí che i valori immobiliari non crollino. Per questa ragione non desiderano in assoluto procedere con i pingnoramenti e sono disposte a sopportare un medio periodo negativo piuttosto che una veloce catastrofe. A rimetterci però saranno i futuri mutuatari, che avranno sempre meno possibilità di ottenere un prestito per la casa, perché le banche sono sotto sforzo, impegnate a salvare lo status quo

Fonte:  http://www.idealista.it/news/

Ritorna la Consulta Nazionale dell’Intermediazione

La Consulta Nazionale dell’Intermediazione Immobiliare si è riunita a Roma per riprendere l’attività dell’organismo unitario di rappresentanza della categoria.

A guidare il tavolo è stata la Fiaip con il suo Presidente Nazionale Paolo Righi, che coordinerà i lavori della Consulta fino al dicembre del 2013. A seguire la Fimaa per l’anno 2014, mentre dal 2015 toccherà all’Anama per i dodici mesi successivi.

Sul tavolo le priorità condivise sono state quelle dell’apertura di un tavolo di confronto con il Governo, per elaborare provvedimenti urgenti volti a far ripartire il mercato immobiliare. La creazione di una rappresentanza dell’intera filiera del Real Estate al fine di rappresentare al meglio le istanze di un comparto, che oggi incide sul P.i.l. per una quota pari al 20%.

Nella riunione è stato inoltre posto l’accento sulla necessità di riformare la Legge 39/89 per rendere più attinente l’attività di agente immobiliare alle mutate esigenze di un mercato in continuo cambiamento. Tra queste la Legge 57 del 2001 ed il praticantato, che opportunamente adeguato alla recente normativa del lavoro, può diventare uno strumento importante per intraprendere l’attività di agente immobiliare.
La volontà espressa dalle tre Associazioni Fimaa, Anama e Fiaip, per mezzo dei rispettivi Presidenti Nazionali Valerio Angeletti, Paolo Bellini e Paolo Righi, è quella di rappresentare, unitariamente, le istanze di una categoria che sta subendo pesantemente i contraccolpi della crisi.

“L’unità di intenti espressa nella riunione di oggi – ha dichiarato Paolo Righi, al termine della riunione – conferma in pieno la consapevolezza della tre Associazioni, che solo mediante una rappresentanza unitaria si possano ottenere risultati per una categoria che, nel suo complesso, coinvolge 300.000 addetti”

Fonte: http://www.blogagenzieimmobiliari.it/

Prestiti, aumentano le richieste per smartphone e tablet

L’osservatorio nazionale federconsumatori documenta un aumento dei prestiti per l’acquisto di prodotti hi-tech, che in un anno sono cresciuti del +1%, salendo a quota 4,2%.

Nonostante il periodo di ristrettezze economiche, gli italiani non rinunciano ad acquistare i modelli di cellulari più avanzati dal punto di vista tecnologico, come l’iphone 5, che pochi giorni fa ha fatto la sua comparsa nei punti di vendita italiani. La conferma di quest’atteggiamento prevalente fra i consumatori è rintracciabile nell’aumento dei prestiti per acquisto di prodotti hi-tech

Secondo le previsioni dell’osservatorio nazionale federconsumatori (onf), nel 2012 il mercato del credito al consumo subirà una perdita di ben sette percentuali. Se, infatti, solamente l’anno scorso le somme erogate erano pari a 4.618 euro a famiglia e 1.910 euro a individuo, quest’anno, complice la crisi economica, esse scenderanno rispettivamente a quota 4.280 euro e 1.783 euro.

La contrazione del credito al consumo non riguarda, però, indistintamente tutti i comparti. sembrano, infatti, esserne esenti quello dell’elettronica e dell’alta tecnologia. a tal proposito basti pensare che nel paniere istat sono stati inclusi dispositivi mobili come smartphone e tablet.

Come dimostrano le ultime rilevazioni del crif sul credito al consumo, i finanziamenti per l’acquisto di prodotti hi-tech sono, infatti, saliti al 4,2% dal 3,2% dell’anno scorso. il dato appare in netto contrasto con il -23% registrato da prestiti e finanziamenti nel primo semestre 2012.

L’aumento della domanda di prestiti hi-tech potrebbe, però, non durare a lungo. i dati sul commercio al dettaglio inducono, infatti, a pensare che, nei prossimi trimestri, il numero di richieste relative al segmento “dotazioni per l’informatica, telecomunicazioni e telefonia” scenderà del 2,5% rispetto allo stesso periodo del 2011 a fronte di un -1,7% previsto per tutte le altre categorie di prodotto

Fonte: http://www.idealista.it/news/

Residenziale: I contratti d’affitto

Se siamo alla ricerca di una casa in affitto o abbiamo deciso di affittare la nostra è bene sapere che ci sono diverse tipologie di contratti di locazione, ciascuna delle quali con caratteristiche diverse e che rispondono alle diverse esigenze di locazione. E’ dunque possibile individuare 5 diversi contratti.

1: contratto libero della durata di anni 4 + 4: e’ il contratto maggiormente diffuso: questa tipologia di prevede che proprietario e inquilino stabiliscano le regole che determineranno la locazione con il vincolo della durata stabilito in quattro anni più altri quattro rinnovabili.  E’ un contratto di affitto in cui proprietario ed inquilino stabiliscono le regole della locazione senza altri vincoli quali quello della durata del contratto, che è stabilito su quattro anni più altri quattro rinnovabili.

Il secondo contratto a cui possiamo fare riferimento è il contratto a canone concordato che ha una durata di 3 anni più altri due rinnovabili. Questa tipologia di contratto prevede condizioni specifiche regolate da comune a comune da associazioni di categoria in base ad accordi territoriali e prevede un canone concordato. La durata è fissata in tre anni più eventuali due rinnovabili.

Per affitti di più breve periodo esistono poi i contratti ad uso transitorio della durata da 1 a 18 mesi: questo contratto prevede una durata non superiore ai 18 mesi. Il canone previsto per questa tipologia è di tipo concertato, ovvero fornito dai valori minimi e massimi fissati dagli accordi territoriali

Sempre per affitti di breve periodo esiste un contratto specifico ad uso studenti della durata minima di 6 mesi fino ad un massimo di 36 mesi: è riservato agli studenti e il canone è regolato dalle associazioni studentesche e dal territorio in linea con il canone calmierato.

Esiste poi una tipologia di contratto senza alcun vincolo. Questa tipologia di contratto è applicabile a diverse categorie di immobili come case di lusso, case per le vacanze, box auto e case sottoposte a vincoli artistici. In questo caso sono le parti che decidono di stipulare questa precisa tipologia di contratto ed è bene sapere che il canone è del tutto libero e la durata massima è di 30 anni.

Fonte: http://blog.casa.it/2012/