Abbiamo appreso di recente dal web, che Casa.it ha modificato la propria politica commerciale e ora non è più consentito all’agente di visionare l’indirizzo mail dell’utente della richiesta generica.
Stanno nascendo diverse discussioni su questa scelta attuata dal portale, ma che è solo l’ultimo punto di un dilemma molto più ampio che già da tempo sul web tiene banco, che si estende a molti portali e riguarda l’attribuzione della titolarità della “richiesta del cliente” generata da annuncio della specifica agenzia.
Un dubbio amletico, al quale una risposta definitiva potrebbe portare a delle conseguenze nella strategia di gestione di una importante risorsa, ossia il contatto del potenziale cliente, diametralmente opposta.
Una fotografia attuale dello stato dei fatti, ci restituisce, due visioni opposte e all’apparenza incompatibili tra loro.
E’ prassi condivisa di molti portali considerare come proprio il contatto che scaturisce da un annuncio pubblicato dall’agenzia inserzionista, attribuendosi quindi libera facoltà nella sua gestione.
Ma sentendo anche “l’altra campana”, ossia le agenzie che utilizzano il portale come veicolo pubblicitario per dare visibilità ai propri annunci, l’opinione non sembra essere sempre concorde con i portali.
Si sta delineando un vero e proprio tiro alla fune per la attribuirsi la paternità del contatto, che vede da un lato il portale e dall’altro l’agenzia, entrambi con tesi a proprio favore per la definizione della libertà di utilizzo dello stesso.
Quindi ci chiediamo e vi chiediamo:
la proprietà della richiesta del cliente è del portale, che ha la funzione di pubblicizzare gli annunci e creare interesse, attraverso azioni di marketing strategico e indicizzazione, per portare alla generazione di “potenziali clienti” o dell’agenzia/agente che ha inserito l’immobile, che ha suscitato l’interesse dell’utente generando il contatto?
Siamo interessati a capire le opinioni sia degli agenti che dei portali in merito a questo “dubbio amletico”…
Redazione Portaliimmobiliari.net