Con una riforma del lavoro appena varata, al governo tocca trovare una copertura finanziaria. E che altra forma più veloce di trovare i soldi se non tagliando incentivi e applicando rincari? Questa volta a pagare la riforma non saranno i pensionati, ma i proprietari di immobili in locazione che non applicano la cedolare secca. Il governo ha infatti deciso di ridurre dal 15% al 5% lo sconto forfettario previsto per chi dichiara con l’irpef i redditi da locazione di immobili
Con un imponibile che aumenterà di dieci punti percentuali, il governo prevede di ricavare un gettito di casa di 627, 1 milioni nel 2014 e di 365, 2 milioni nel 2015. Una strategia adottata per “battere cassa”, ma anche per incentivare l’uso della cedolare. Cedolare che è stata un vero e proprio fallimento. Nella relazione tecnica del disegno di legge, il governo infatti ipotizza che per le locazioni ad uso abitativo i proprietari opteranno per la cedolare secca. L’aumento dovrebbe quindi interessare i proprietari che affittano immobili ad uso non abitativo
Ma i proprietari degli immobili (già duramente colpiti dall’imu), non saranno i soli a pagare il prezzo della riforma. altri fondi verranno dal taglio delle deduzioni per l’uso delle auto aziendali (che passerà dal 40% al 27,5%); dai rincari sulle tasse per i diritti d’imbarco sugli aerei (che salirà di due euro); dalle assicurazioni rc auto (la deduzione del 10,5% si applicherà solo per le assicurazioni da 402 euro). tagli anche per l’inps e l’inail che dovranno ridurre le loro spese di 90 milioni di euro.
Fonte: http://www.idealista.it/news