L’Ufficio Studi LivelloCasa ha pubblicato un abstract che vogliamo portare alla vostra attenzione perché compie un’analisi a nostro avviso completa sul comparto immobiliare. Sono diverse le variabili oggetto di studio e rendono una fotografia oggettiva e basata sui dati per spiegare l’attuale momento storico che il comparto sta attraversando ma anche ricette per superare e gestire la crisi.
La disintermediazione immobiliare è irreversibile?
Partendo dal crollo delle compravendite dagli anni d’oro che nel 2006 hanno registrato circa 850 mila transazioni, nel 2011 ci siamo attestati intorno alle 570 mila transazioni.
Dal 2006 ad oggi il numero dei professionisti attivi sul mercato dell’intermediazione è aumentato del 30% proprio quando il mercato ha cominciato la sua contrazione. Ad acuire il disagio ed il clima di sfiducia degli operatori immobiliari è stato anche il drastico calo dal 1998 ad oggi delle transazioni concluse con il supporto degli agenti immobiliari. Parliamo di un GAP di circa il 20%. Oggi solo nel 40% delle transazioni immobiliari interviene la figura dell’intermediario con un aumento del “fai da te” da parte dei privati.
E’ necessario invertire la rotta e passare dal “No Agenzia” al “Si Agenzia” perché le leve per riequilibrare il mercato ai valori del 1998, quando il numero di transazioni era uguale a quello attuale sono 2:
- Aumentare il tasso di intermediazione
- Aumentare le transazioni immobiliari
Il secondo punto purtroppo è difficilmente perseguibile in tempi brevi, subentrano vari fattori socio-economici difficilmente gestibili dal comportamento del singolo: saturazione del mercato; aumento degli individui in fasce di povertà di 8 punti percentuali che non possono acquistare una casa; fine del boom demografico degli anni 2000 dove si registravano 300 mila nuovi nuclei familiari all’anno.
Si rende pertanto necessario prendere coscienza del nuovo teatro competitivo ed attuare quel cambiamento necessario da “intermediario” a “consulente immobiliare” che può ancora offrire grandi opportunità e può rappresentare una chiave efficace per restare nel mercato.
L’atteggiamento attendista in attesa che gli istituti di credito ricomincino ad immettere liquidità sul mercato, può essere un errore che può costare caro. Dallo studio si evidenzia come la stretta creditizia rappresenti uno dei problemi del settore, ma considerarlo l’unico può risultare riduttivo.
Per una disamina completa di tutti questi argomenti, vi invitiamo a scaricare il report completo:
“Mercato Immobiliare Italiano – Scenari per gli Agenti Immobiliari”
[Fonte: Ufficio Studi LivelloCasa – Portale Immobiliare]