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Si registra un arretramento dei valori, scenario incerto anche per le locazioni. Prezzi in calo del 4,4% e canoni del 3,2%

La società di ricerca Nomisma ha pubblicato uno studio sul mercato immobiliare turistico che disegna un quadro del settore quantomai incerto.“La capacità di tenuta dei prezzi – si legge – dimostrata negli scorsi anni, nonostante una contrazione dei livelli di attività (solo leggermente più contenuta rispetto a quanto registrato nelle aree urbane), mostra infatti evidenti segnali di cedimento. La drastica riduzione della domanda, sia italiana che straniera, ha spinto in molti casi l’offerta a ridimensionare le richieste, determinando un arretramento dei valori medi di mercato. Il calo che ne è scaturito è risultato più marcato rispetto a quanto registrato a livello medio nazionale, a conferma che la componente di investimento del settore immobiliare risponde a logiche in parte diverse rispetto a quella di utilizzo.”

Nel dettaglio Nomisma indica i seguenti dati:

 Variazioni annue di prezzi e canoni di abitazioni (2012/2011) 
Prezzi  Canoni 
Media principali località turistiche2 -4,4% -3,2%
Media 13 città principali3 -3,4% -3,6%
Media 13 città intermedie4 -2,2% -1,9%

Pesa anche l’aumento della gravosità della fiscalità, che colpisce duramente il settore delle seconde case e quindi l’immobiliare turistico : “A pesare sulle dinamiche non è tanto l’IMU in sé (la cui incidenza in rapporto al valore del cespite risulta in linea generale contenuta), quanto la percezione che l’investimento immobiliare rappresenti l’obiettivo privilegiato delle manovre di finanza pubblica.”

“A risultare penalizzate sono state sia le località più rinomate, in cui è prevalsa la spinta all’uscita opportunistica dal settore (redditività e fiscalità prospettica), sia in misura lievemente più attenuata quelle di “seconda fascia”, dove è invece la pressoché totale assenza di domanda, in parte legata al drastico ridimensionamento del credito al settore, ad avere accelerato il movimento ribassista. Le dinamiche di flessione colpiscono la sfera dei prezzi immobiliari un po’ ovunque e “non dissimile appare la situazione sul versante locativo, se si eccettua una riduzione dei canoni leggermente più contenuta rispetto a quella dei prezzi. Il tentativo di difesa della redditività a copertura dell’aggravio fiscale ha indotto un approccio conservativo dal punto di vista delle aspettative di reddito, che mal si concilia con la debolezza del quadro economico complessivo e la conseguente spinta delle famiglie ad incrementare la quota degli accantonamenti prudenziali per far fronte alle aspettative recessive. Lo scenario per il settore locativo pare, comunque, piuttosto incerto”. (…)

Previsioni per i prossimi 12 mesi 
Numero compravendite -4,8%
Prezzi -4,5%
Numero locazioni -3,3%
Canoni -3,8%

Fonte: http://www.quotidianocasa.it/